Dare una seconda chance ad un fabbricato è sicuramente un tema attuale.
Evitare nuove cementificazioni e dedicarsi all’edilizia esistente, riqualificandola e portandola a nuovi splendori, ad una seconda vita.
La riqualificazione dell’attuale fabbricato ad uso commerciale, residenziale e direzionale, si riassume in una “rigenerazione urbana”, in quanto rappresenta l’occasione per affrontare problemi tipici dei tessuti insediativi da recuperare.
L’intento è quello di riqualificare i fronti degli edifici esistenti in modo coordinato con le architetture dei nuovi fabbricati al fine di ottenere un brano unitario inedito di qualità urbana destinato a riverberarsi e a indurre la riqualificazione (rigenerazione) del tessuto insediativo circostante e realizzare un continuum di spazi pedonali coperti/scoperti attrezzati e arredati con il verde di connessione, anche con funzione ecologica, tra una via principale del paese ed un quartiere ad alta densità abitativa.
E’ stato quindi inserito un portico a piano terra con sovrastante facciata sul fabbricato esistente, che appoggia su soli due punti in modo da lasciare libero il più possibile lo spazio ad uso delle persone che lo fruiranno. La facciata “sospesa” dal punto di vista strutturale obbliga ad una sostituzione di tutte le vetrine a piano terra che contestualmente vengono inserite “a nastro” lungo tutto il negozio e che permettono tra un serramento e l’altro l’inserimento della struttura in ferro.
Il materiale per la facciata è stato scelto in policarbonato, materiale leggero e trasparente, sorretto da uno scheletro in acciaio zincato che corre lungo i lati nord e ovest e permette una riqualificazione anche dal punto di vista energetico del fabbricato comportandosi come un elemento che oltre essere forte dal punto di vista architettonico è atto a proteggere dal diretto soleggiamento facciate di edifici o ambienti interni, al fine di evitarne il surriscaldamento estivo.

Photo: Marco Zanta